(tratto da “attraversò il vento nel silenzio” di Pierre D’Essany)
Scorrendo i libri di storia ci imbattiamo sempre e solamente in noi stessi, nei nostri conflitti, nelle nostre speranze, tra rovi di dolori o di effimere gioie. Ma nei libri di storia c’è sempre anche il sorriso, che prontamente interviene ad alleviare una pena, a cancellare un ricordo. Ma c’è sorriso e sorriso. C’è il sorriso vile del traditore, il sorriso falso del benefattore, il sorriso malizioso della cortigiana. Io ti confesso che tra tutti ho sempre amato il sorriso delle baccanti. La storia le ricorda scomposte, incontenibili, prese da brame sfrenate. Ma la storia è anche menzognera. Devote a Dioniso, nell’attesa del rito meditavano sulla fugacità dei piaceri, sulla vanità dei vizi, sulla tristezza delle umane passioni. Indugiavano sull’uscio del tempio, aspettando pazienti la voce del loro signore, e donavano il corpo e graziosi sorrisi, cosparse solo del loro pudore. È con un eterno sorriso che vorrei cingere la tua vita, se solo potessi, se solo sapessi…